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martedì 28 dicembre 2010

Ottime scuse

Mi viene in mente un pezzo nuovo dei Massimo Volume, dove ad un certo punto e per un certo motivo dice "la consapevolezza che la vita poteva essere tranquillamente rappresentata in un banale quadretto balneare". O una cosa del genere...adesso non ci sono cazzi di controllare.
Più o meno sobrio ho recitato questa cosa qui sotto l'altra sera in un bar. Ringrazio, e non sarà mai abbastanza, i Sergio Ramos e Bruno che mi hanno accompagnato musicalmente, così le parole si son sentite meno bene. Io ne lascio testimonianza, perchè ogni tanto è giusto palesare la propria finta modestia.
Ho appreso da Il cinema secondo Hitchcock di Francois Truffaut, che tale Louis Ferdinand Céline divideva le persone in due categorie, gli esibizionisti e i voyuers. Ahimè credo di essere fra i primi e di conservare tuttora la bramosia di essere fra i secondi


Ottime scuse
Poco prima di sparire sei venuto da me. "Sto scrivendo un romanzo, pensavo d'intitolarlo 'Ottime scuse'"
Prima di andartene mi consegnasti un foglio di carta riciclata. C'era scritto pressapoco così:
"Sono giorni che mi sveglio male
Nel pieno di sogni che perdo subito
non riesco a trattenere
Durante il giorno immagini nella mia mente,
evito di rispondermi in certi casi.
Quando torno a casa per non pensare accendo il televisore:
c'è un uomo con suo figlio
sono in una spiaggia
il bambino stringe la sabbia nel suo pugno
e mostra al padre
che non riesce a trattenerla,
ma suo padre è distratto
guarda il mare
alla ricerca di qualcosa, una vela in lontananza forse,
ma non la trova: solo il calmo movimento delle onde
di un soleggiato pomeriggio invernale.
Poi si volta verso suo figlio
che stringe inutilmente il pungo,
gli sorride, ma sembra mentire.

Sono una strada poco trafficata e piena di toppe

Un altro passo e saltiamo in aria
Un altro passo e saltiamo in aria
Un altro passo e saltiamo in aria"
Poi non t'ho più visto.
Assistetti da solo alla morte della mia generazione, ma non provavo rancore o disperazione o smarrimento.
Sono stato a casa tua dopo la tua morte,ho cercato dappertutto i fogli dove lo scrivevi, ma non c'era niente; fra gli scaffali, dentro ogni armadio, perfino in cucina. Ma non c'era niente. Le audiocassette erano tutte vuote, eccetto una: riavvolsi il nastro e sentii il suono della tua chitarra. All'improvviso si distorceva e tu urlavi qualcosa, il suono della tua chitarra si distorceva e tu urlavi qualcosa, ma non si capiva cosa dicevi. Tu urlavi ma non si capiva cosa dicevi.
[mi hai detto "è come se mi martellassero dal di dentro"; le vostre storie d'amore; le nostre cadute; siamo in mano a dei gerarchi nazisti?; aspirazioni da piccola borghesia invadono la nostra periferia; fai qualcosa, fai qualcosa per dio! Perché è già pronta la tua ottima scusa]

lunedì 29 novembre 2010

Il raggiungimento di una cosa tipo la filosofia zen






dedicato alle lesbiche



(racconto)
Ok Matrix, ok La Montagna sacra, ok INLAND EMPIRE, ok Winnie the pooh, ma mai si era visto nulla del genere. Ok, non dovete prendermi troppo sul serio.
Tutto ha inizio nel 1914: un nazionalista slavo spara ad un principe austroungarico. La maestra vi avrà spiegato che questa non è la causa della prima guerra mondiale ma solo la fottuta miccia. Proprio un esplosione col botto: un'escalation di morti, così è la vita, che non puoi proprio sopportare, se ci pensi!
Insomma, piatto ricco, mi ci ficco! E tanti saluti a Giolitti: l'Italia nel '15 scende in guerra. Il risiko parla chiaro: bisogna conquistare Trento e Trieste oppure tutta l'Oceania, l'Asia e un terzo continente a scelta. I generali italiani sono degli idioti, ma capiscono che forse è meglio attaccare l'Austriaungheria. E bam bam bam! Viene distrutto il forte austriaco di Luserna, detto padre eterno perchè erano convinti non potesse essere distrutto. Insieme al Titanic è uno dei casi più clamorosi di auto-gufaggio nella storia.
Vabbè adesso, per farla breve, diremo che c'è stato un po' di casino tra i monti trentino-veneti e la zona isontina; non è molto interessante perchè di sesso ce n'è poco, mentre sul fronte occidentale almeno c'era Mata Hari. Ok, ci dice male come al solito.
Comunque dopo morti, bestemmie e sconfitte brucianti(delle vere e proprie Caporetto!)(ok non faceva ridere) l'Italia se la passa male, e infatti Cadorna viene licenziato e a guidare la nazionale arriva il generale Diaz, che vince la famosa partita Italia-Austriaungheria di Vittorio Veneto, che prima si chiamava Ceneda e Serravalle che erano due comuni diversi. Comunque nonostane le spedizioni punitive e le evidenti inettitudini dei nostri generali abbiamo vinto. Si! Siamo dei fighi!
Fatto sta che ci sono comunque dei casini belli grossi perché, mentre dalle B-a-r-a-k-k-e-n-l-a-g-e-r(cit. Testolin) tornavano in trentino tutti troterellando i nostri neoconnazionali, sul fronte italo-orientale succede di tutto e di più e la cosa si protrae per un sacco di anni ed ancora oggi è una buona occasione per lucrare sul dolore da parte dei nazionalisti italiani, così è la vita.
Tutto questo per raccontare che oggi Gorizia confina con la Slovenia, che una volta era un pezzo di Jugoslavia, che una volta era un pezzo di Austriaungheria, che al mercato per due soldi mio padre comprò. Insomma, Gorizia è pericolosamente vicina alla Slovenia, uno stato poco più grande del Veneto. Questo sicuramente dà del dispiacere al tipo che ha scritto in grande "Veneto Stato" lungo il Costo. Così è la vita.
Dicevo che questa storia iniziava più o meno nel 1914, ma ora dobbiamo spostarci più avanti nel tempo e anche da un'altra parte.
E' il dicembre 1982 e da qualche parte in America nasceva Ben Goldwasser. Evidentemente l'aria americana era troppo pallosa o comunque la commistione fra l'aria occidentale e fetida di newyork e le sue caratteristiche genetiche lo spinsero a non fare l'idraulico, lo scienziato, il politico, il transessuale, il taxista, la comparsa in un film sul vietnam o chissà che altra saltimbancheria postmoderna. Nossignori! Ben incontra Andrew VanWyngarden e mette su una band destinata a scalare le classifiche di tutto il mondo grazie ad un singolo accattivante quale Time To Pretend e replicando con altri successi del calibro di Electric Feel e Kids. Il primo album degli MGMT, così si chiamano, è curioso e ispira all'utilizzo di droghe, ficata mega wesh, e si regge appunto sulle canzoni sopracitate. Certo a volte la ricercatezza del pezzone è fin troppo evidente ed è chiaro come Electric Feel sia una cagata colossale. Nonostante questo arriverà un sacco di gente a dire che è una ficata mega wesh. Così è la vita.
Insomma sti baldi giovani fanno i loro concerti in giro per il mondo, tirano su un bel po' di soldi, un bel po' di groupie e con tutta probabilità anche qualcos'altro. Ora arriva il bello: il secondo album. Già tutti i criticoninerdoni che passano da una webzine all'altra li hanno catalogati come fuffa: è quindi il momento di spiazzare pure le fichette che prima venivano a dirti che erano fichi mega wesh. E lo fanno! In barba alla loro major pubblicano un album invendibile e di difficile valutazione, dato che non faccio uso di droghe psichedeliche(comunque fa abbastanza cagare dai). Continueranno a fare però dei video tripposi con i quali certi giovani fichetti e fichette con la vena alternativa dei miei coglioni potranno spararsi delle allegre seghette fiche mega wesh. Così è la vita.
Fatto sta che il cachet rimane alto.
Dicevo che questa storia iniziava nel 1914, ma anche nel 1982. Ma anche nel 2010, a Vicenza(pensa un po' che storie fiche mega wesh).
Un allegro perditempo deve decidere come passare il resto della vita; evidentemente l'aria vicentina era troppo pallosa o comunque la commistione fra l'aria occidentale e fetidia di san lazzaro e le sue caratteristiche genetiche lo spinsero a non intraprendere la strada per diventare idraulico, scienziato, politico, transessuale, taxista, comparsa in un film di Boldi senza DeSica o chissà che altra saltimbancheria postmoderna. Oh no! Lui vuole fare il cimena senza manco sapere cosa cazzo significa. Auguri e figli maschi. Così è la vita.
Ovviamente per inettitudine e pigrizia e sfiga(un po' dai) si trasferisce a Gorizia a sputtanare il suo tempo in un corso universitario sottotitolato "Non lamentarti se non troverai un lavoro, coglione!". Ai suoi occhi appare evidente che restano tre anni di vita da nababbo con tutto pagato da mamma e papà e si concede alla perdizione conoscendo uno che si fa chiamare Bubi, conosciuto pure come Ultimo dominatore della Nebbia. Brutte storie.
Qui ci sta una digressione manzoniana come poche: potrebbe intitolarsi "Il non monaco del lido" o "Storia del ludro infame". Roba per stomaci forti. Si perchè a condivere il tetto con il nostra baldo giovane vicentino vi è un oscuro personaggio: un pokemon acquatico dissidente, un ex-terrorista islamico trapiantato nella laguna veneziana etc etc E fin qui nulla di strano, il problema è la dieta ferrea che quest'uomo o, come direbbe Nietzsche, superduperuomo segue fedelmente. In pratica, , questo docile studente di scienze diplomatiche, di fronte ai fornelli si trasforma in una macchina di ludrezza. Un tizio del seicento ha scritto una cosa che ha ispirato sta storia e qui ve la riporto:

Eora, sta ricetta xe ispirada a quea del "sugo ludro", e vol esser un modo manco triste e pi gustoso de far i fasoi.Fasì ea solita frittura de segoe in tel butiro. Mentre ch' ea segoa se desfritega, caveghe el buèo a na luganega (GRASSA) e preparè 100 grammi de pancetta (dolse o fumegà). Zonteghe ste robe ludre in tel soffritto e dopo aver mescola un fià, lasse che se desfritega anca eore (se ea segoea ve par ch' ea se bruxa zonteghe un fià de acqua). Quando tuto el grasso dee luganeghe se sarà sciolto zonteghe i fasioi con un fià de acqua. Smissiè e spete finchè i fasioi no i sarà cotti. Zonteghe eora un fià de latte ( anca panna se volì). Se volì far na roba figa, zonteghe farina, cussì vegnarà fora un fià de cremina (doparè un passino, sinnò se forma i grumi, ghe sboro).Quando che tuto sarà pronto, servii in te dee scodee co crostini cosparsi de strutto e salai. Bon appettito.

Va bene ci siamo intesi: a Gorizia ci sta gente strana. Pensa un po' a quei tipi morti sull'isonzo dopo aver tirato su le loro quattr'ossa, se solo l'avessero saputo di star a perdere il loro tempo per ste robe! Così è la vita.
Ma torniamo all'oscura serata nell'oscuro castello isontino di bubi. L'alcol scorreva a fiumi di gin lemon e, mentre l'allegro coglione vicentino perdicchiava il suo tempo in chiacchiere con dolci e giudiziose snob, il conte bubi, di motor munito, veniva seviziato, torturato e infine obbligato ad offrirsi volontariamente di guidare per quella che la storia sancirà come nuova Parigi-Dakar: sto parlando di un viaggio da Gorizia a Maribor, nel profondo nord-est sloveno.
E' qui che le cose inziano a delinearsi: a Maribor ce stava el concerto deiemmegìentì aun'euro.
Era un sabato. Un sabato freddo. Un sabato freddo a Gorizia. Un primo pomeriggio di un sabato freddo a Gorizia. Vabbè basta così: i nostri viaggiano a bordo di una fatiscente nissan-serena 7 posti, 4 porte, 16 valvole, 4 cilindri, 2000cc, interni brutti, esterno idem, comoda per chi siede nella fila in mezzo. Non il nostro allegro coglione, che nel frattempo s'era accodato per il viaggio. I componenti: bubi, l'allegro coglione, le dolci e giudiziose snob, il genio di turno, un ragazzo de borgata e il veneziano ludro.
E' nel primissimo pomeriggio che iniziano le brutte notizie: proprio il veneziano ludro cede a causa di bruciori di stomaco inzialmente ricondotti all'alcol(accusa che si rivelerà errata, è colpa della ludrità). Così è la vita.
I nostri partono comunque: a Maribor sono previsti -11°C. Frattini dirà "E' l'undici settembre della metereologia". I nostri non demordono e armati di diesel e buona volontà partono alla volta della Slovenia.
E' un viaggio arduo, che attraversa terre impervie: i nostri si troveranno di fronte numerosi pericoli, a partire dai tir che superano a destra...
Questa storia però potrebbe iniziare nel 1952 nella periferia di Lubjana, dove, nel ghetto dei nigga, dal matrimonio di Nastjia Acimovic e Maria Menego nasce il piccolo Vladimir. Vladimir è bianco e razzista, dura venire su in quartiere di reppergangstanigga super incazzati col mondo. Così è la vita e Vladimir, se ne fa una ragione. Non riesce però ad accettare questi disaddattati del cazzo che si lamentano di non avere soldi e che vogliono diventare ricchi o muorire provando. Cazzo, Vladimir non lo può proprio sopportare, proprio proprio no. Fatto sta che decide di darsi una mossa e sfida in una battaglia hiphop uno dei nigga e gliene canta quattro sul fatto che il denaro non conta un cazzo. Bravo Vladimir!
Comunque a nulla serve il suo tentativo: dei tanti nigga partiti per far i schei ne tornano pochi, ma quelli che tornano c'han tutti i denti diamantati, dorati, lucidati, super fichi mega wesh che qui nel ghetto nigga di lubjana tutti vogliono diventare ricchi nigga sfondati. Io non li capisco. E nemmeno Vladimir, ma così è la vita ed egli decide di andarsene dal suo quartiere, di staccarsi dalla periferia della metropoli e andare a vivere in provincia.
Arriva in provincia e si accorge che la provincia slovena no, è veramente una merda: già stare nella capitale slovena è come stare in provincia ed è proprio incazzato: un cazzo di adolescente di provincia incazzato e desideroso di giustizia sociale come pochi! La verità, cari lettori, è che, in questo momento di folle disperazione e smarrimento, una ragazza dall'animo dolce e dal fegato esigente lo salva, lo strappa dall'immondizia che è la sua vita e lo accoglie nel suo caldo cuor. Bon qui ci stanno le scene di sesso.
Ovviamente le cose si fanno drammatiche perchè comunque ci devono sempre essere dei casini, così è la vita, e Vladimir ci rimane scottato: rescinde il contratto con l'Amore e si traferisce a parametro zero alla Odio&Noia. Una storia molto triste..
Comunque il povero Vladimir, ormai solo, abbandonato dalla sua ex, lontano dalla famiglia e isolato dalla gente del suo quartiere, può solo entrare in polizia.
Il caso volle che, a 142 chilometri da Maribor, alle porte di Lubjana, un posto di blocco della polizia slovena fermi una Nissan Serena. Eh si, è proprio quella Nissan Serena. Beh, si dicono i nostri, che problemi vuoi che ci siano...patente, libretto, documenti. Ovviamente, ovviamente dico, ovviamente il genio di turno non ha la carta d'identità. Ma che problema vuoi che ci sia? C'è la patente. Niente, dice Vladimir, sono solo 250€ euro di multa e retrofront in Italia. La cosa puzza di marcio e di fregatura, col quel retrogusto di pesce che proprio non si può sopportare. Macchè! Vladimir è un onesto, panzone e pelato uomo di legalità: 250 euro e a casa. Niente da fa'.
Così è la vita. "Così è la vita porchiddio!"

Congratulations

"Come scrive male" disse una delle dolci e giudiziose snob all'altra.
Qui inizia un'altra storia, che parla di ragazzi di borgata al centro di raccolte di fototessere e di anime, di sbronze, di Miyazaki, della mancanza di meritocrazia in Italia e di quei fottutissimi formichieri che non mi lasciano in pace un secondo!

FINE


Ispirato ad una storia vera, quella della prima guerra mondiale.

venerdì 26 novembre 2010

Novembre

novembre è il mese dei morti. i miei dubbi sull'undici settembre. le tue frasi ad effetto. il suo seno. il nostro coraggio assenteista, dove sei brunetta? rimuginare. scartare. "se solo avessi avuto un po' meno paura". "il rimpianto è solo un'illusione". restare indifferenti di fronte ai monumenti. commuoversi per l'elenco, in parte banale, di ilaria cucchi. commuoversi, nel mezzo del frastuono, isolati grazie all'alcol dalle geste altrui; indifferenti, inutili e vani tentativi di divertimento fine a se stesso. e pensare che non sia ha come provare determinate cose, tu chiamale se vuoi emozioni. finzioni, gente che finge o c'è rimasta fregata, hanno imparato la vita da canale 5. ce n'è di gente così. correre incontro al mare. non capire niente e rimanere estasiati. capire tutto e rimanere estasiati. nel mistero si cela il fascino. il fascino non è nulla di concreto. universi paralleli. siamo un chicco di riso nella cina moderna. cos'è stato questo rumore? cos'è stato? solo una fase di passaggio, un vuoto tra una parte e l'altra? cos'è stato questo rumore? sembrava di essere vicino ad un aereo in accensione, sembrava di esserti vicino. sembrava di esserti vicino.
questo manca, almeno a novembre , che è il mese dei morti.



detto questo, detto niente. pare che il governo caschi o cada a seconda del congiuntivo che non conosco e non me frega un cazzo. mi premeva dire non so cosa, non so cosa capito? donne struscianti in discoteca, donne che tramontano ad ovest. quanti problemi ti fai? fai una x sul cuore e vai col twist o lo ska si balla e non si pensa a quanto la vita può essere triste se ti metti a pensare a cosa hai provato e ora non provi più più più più yahoo!

martedì 23 novembre 2010

Questo mi fa schifo

un ragazzo ucciso a manganellate dai poliziotti a 18anni. Solo 18 anni capito! Meno di quanti ne ho adesso. E questi signori qui si son presi solo 3 anni e 6 mesi. Ecco, io sono contro le pene dure etc etc sono tutt'altro che giustizialista. Però questa cosa, questa cosa che gli infami in questo paese la passano sempre liscia proprio non la posso mandare giù. Non la riesco a mandare giù. Non la riesco a mandare giù. Non la riesco a mandare giù.

http://ilmalpaese.wordpress.com/2010/11/22/la-mamma-di-aldrovandi-%E2%80%9Cecco-cosa-avrei-detto-a-vieni-via-con-me%E2%80%9D/

lunedì 15 novembre 2010

Dio - prima puntata

Volendo la vita è come un salto triplo: puoi rimediare ad un errore, ma è dura. Oppure la prendi sciolta e ti fingi infortunato.

sabato 13 novembre 2010

guarda ho scritto delle sceneggiature poco brillanti, inizio a pensare siano direttamente proporzionali al futuro. scusami qua mi stanno dando formule. e penso penso. e bevo bevo. dovevo e volevo scrivere altre cose. tipo che parlo alle due di notte di quello che è un po' il come funziona il mondo e, se ti appare più o meno chiaro ,capisco bruno che sotto sotto mi parla di tagliarsi in qualche modo la propria isola felice in mezzo a questo delirio dannoso.
copieski mi dice cosa cerchi. che cazzo ne so mi dico.
CHE CAZZO NE SO
dicevo, ssh fammi prendere tempo, dicevo, fammi prendere tempo, fammi prendere tempo. che non sarà una base americana a farci infelici, semplicemente ci renderà chiaro che da queste parti devi guardare a te stesso, ma in maniera seria intendo.
poi fare una sintesi di tutto quello che uno c'ha in mente bisogna essere dei maestri. per questo dico che tarantino uno non è che se non guarda i suoi film perde qualcosa. se mi faccio una bella serata con gli amici è circa la stessa cosa, quasi sicuramente è meglio.
dio perdona quelli che si esaltano con la violenza.
sono agnostico.
sono indeciso, su cosa devo fare, su dove devo andare. la verità è che milioni di dubbi, anzi, due tre dubbi determinanti su quello che sarà il mio futuro mi dilaniano, mi dilatano le pupille, e io vorrei parlarne con te, dico vorrei leggerti queste sceneggiature e sentire le tue critiche.
sentire le tue critiche.
e vasco brondi dice non preoccuparti se gli alberghi appena costruiti copronoi tramonti; prima lo dice per amore poi lo dice con ironia. ed è chiaro che qui stanno oscurando la bellezza per il profitto. è quello che facciamo da millenni e, se uno si rifugia in un bunker, lo chiama amore e non dura molto. a volte.

ahah "e tutti i nostri no dove vuoi che ci portino" cazzo bisogna ascoltarlo bene vasco brondi! viva le 3.17

domenica 17 ottobre 2010

Altri che backanno again

Sto blog è la solita solfa. uno schifo diciamo.

allora prima cosa date uno sguardo a questi giovani volenterosi:

http://lynke-d.blogspot.com/



dopodiché, venendo al titolo, è uscito il nuovo album dei massimo volume, a tanti anni di distanza dall'ultimo. Mi pare non male dai primi ascolti, anche se i MV necessitano sempre di mooolti ascolti. Lungo i bordi resta inarrivabile, la voce di Emidio Clementi l'avrà già detto "non è più la stessa"(lo dico come se cantasse), ma va in figa, è roba nuova e mi serve come il pane

http://www.rockit.it/album/14038/massimo-volume-cattive-abitudini

lunedì 30 agosto 2010

Era la consapevolezza di poterti defibrillare il cuore con le parole

domenica 15 agosto 2010

Prosa per ferragosto

L'ostensione perpetua ed ignorante di una certa saggezza popolare presuntuosa ed il continuo susseguirsi ed accavvalarsi di frasi fatte concimate nella propria reale e vera e forse rubata esperienza, volte non ad arricchire l'animo, bensì a pacificarlo, mi stomacavano. Spero sempre nel tumulto e nella profanazione delle tombe. E' così che si scopre, che si scrivono le cose belle, che si ama. Poi magari arriva la felicità, non so.

lunedì 12 luglio 2010

La tempesta sotto le stelle



Ieri sono andato a ferrara con una manciata di amici e amiche per vedere il concertone de la tempesta. Ne riassumo il contenuto di seguito, quasi per sfogo, come un brufolo.
L'onda lunga di questo evento porta con se non solo un inutile post, ma anche una serie di ematomi per colpa del teatro degli orrori. troppo pogo, troppo poco allenamento. tutto molto bello.
allora, dopo il viaggietto in treno, giungiamo nell'accogliente ferrara, son passate le quattro e mezza e grazie alla carinissima anna, conosciuta poco prima sul treno, troviamo presto il luogo del concerto e c'accodiamo in fila per un'oretta buona. cosa non si fa per una compilation.
l'apertura dei cancelli è lentina e gli amici cincischiano: morale della favola mi perdo buona parte degli Altro, ovvero dieci minuti. Sono stati gli unici a fare un concerto completo visto che venti minuti è quanto fanno sempre(così mi dicono). La voce è magnetica, il casino è tanto però Maniglio non apprezza il volume della batteria, troppo basso.
Il tempo di sistemare il palco e partono i Cosmetic che sono giovanissimi, a vederli potrei pensare che, almeno il batterista, potevo benissimo ritrovarmelo come compagno di banco. Nota dolente l'assenza della bassista asiatica Emily. Capite bene una donna bassista e asiatica...una gnocca a priori. Comunque i Cosmetic son belli e il cantato pure è bello, mentre c'è chi non apprezza, troppo somiglianza con i Verdena, mah...
Di sicuro mi ricorderò il cranio enorme del chitarrista: gli attribuisci ben presto la facoltà di leggere nel pensiero. Poi lo vedi sul palco che sente le canzoni, le vive alla grande. Tutto molto bello.
La mezzoretta vola via senza nemmeno Forti in tutto.
Sull'altro palco montano gli Uochi Toki che hanno testi bellissimi, basi bellissime, fra una canzone e l'altra fanno discorsi bellissimi, il cantante è intelligentissimo e te lo fa pesare. In modo giustissimo. Bisognerebbe con tutta probabilità insegnare nelle scuole LibroAudio o comunque la loro discografia(il problema certo sarebbe trovare gli insegnanti preparati..) e finirebbe, un po' come tutte le cose belle che studi a scuola, per romperti il cazzo anche se sai che è una cosa che devi fare e vuoi fare. Spero di essermi spiegato, l'italiano non è il mio forte.
Mentre parte la bellissima base di Il Ladro io inizio a sgambettare verso il palco dove di lì a poco i Pan del Diavolo avrebbero suonato. Riesco ad intrufolarmi solo a concerto già iniziato e mi ritrovo in mezzo a trent'anni scalmanati che, a differenza del pubblico vicentino, apprezzano e non poco il duo siciliano. E il pubblico, folto e festante, gli galvanizza facendoli produrre difatti un concerto veramente energico: è incredibile quanto casino riescano a fare con due chitarre e una grancassa. A farne le spese è Africa, che per me resta il loro pezzo più bello.
Terminato il loro lavoro sull'altro palco salgono i Sick Tamburo che decido di perdermi per poter star davanti, per la seconda volta nella mia vita, al concerto degli Zen Circus. Alla spicciolata arrivano i miei compari coi quali intoniamo l'inno della vicenza alcolica giusto per ingannare l'attesa e non farci riconoscere...Poi attaccano il concerto: subito Vent'anni e poi via un pezzone dopo l'altro mentre noi si fa il pogo e ci si abbraccia con gente sconosciuta per urlare i testi "le vostre svolte sono sogni di gloria" "mia madre è strana" "punk lullaby" e via dicendo. Tentiamo anche di lanciarli una fanzine dopo che nella parte strumentale di "Andate tutti affanculo" Appino inzia a cantare "basta fare qualcosa, qualcosa di giusto" e chiosa dicendo "lo vedete allora che l'italia non è un paese di merda". Qui il fattaccio: la fanzine giunge sul palco circondata dall'indifferenza degli Zen; finito il concerto urlo al bassista "la fanzine", non si capisce una minchia e mi regala la scaletta(grazie).Qui il fattone(nel senso di accadimento piacevole): Seba monta sul palco, raccoglie la Fanzine e me la riporta. Ci portiamo a lato del palco e la consegniamo personalmente al bassista di cui prima, che mi fa pure l'autografo sulla scaletta. Tutto molto bello.
Abbandono per sempre il cortile del castello(con sommo rammarico visto che mi perdo Giorgio Canali) e inizio a guadgnare posti in vista dei concerti successivi. Intanto sul palco Moltheni allunga tutte le vocali, non seguo bene i testi ed amen. La cosa bella sono Marta e Bruno abbracciati mentre "perchè sei un petalo, che non ha profumo" e via dicendo.
Il pubblico è numeroso e raggiungo solo la seconda fila quando suonano i TARM. Sono i boss della situazione e non possono sfiguare, risultato: quarto concerto che vedo e m'è piaciuto più di tutti, nonostante la brevità; la dolcezza di certi accordi nuovi, la semplcità di quelli più vecchi, la bellezza dei testi.
Ma ora l'attesa si trasforma in trepidazione: è il turno di Vasco, che è il padrone di casa e non può sfigurare. Più o meno ne parlano tutti male, che se la tira che non ti caga che porco dio etc Si fa attendere e si presenta sul palco con la maschera dei TARM, intona una cover dei cccp, "bbb". Giusto perchè non ci sono più. E questa è andata. Poi parte Per combattere l'acne, che come sempre non è un'emozione da poco e poi la storia degli alberghi appena costruiti e Piromani e una canzone nuova e penso a te per buona parte del tempo ed il reading consueto stavolta affidato al mitico Emidio Clementi, che però non c'ha più la voce di Lungo i bordi, ed è anche vero che il libro di Vasco non è Lungo i bordi. Amen, tutto molto bello. Anche l'ultima è una cover, nella fattispecie "la domenica delle salme" di de andré. Olè, un concertino. Ma valeva la pena. Questo è essere fan, temo.
Poi vengono il teatro degli orrori, un casino della madonna, un pogo della madonna(da cui i lividi di prima) con annessi pogatori molesti che era meglio se restavano a casa. Capovilla è alticcio, sbiascia due parole su Ken Saro Wiwa e fanno canzoni soprattutto dell'ultimo album e quando parte Compagna Teresa la differenza si sente.Majakovski, Il terzo mondo...veramente pesanti. Comunque gran bella botta, abbiamo fatto il padre nostro e il mea culpa(più che giusto) e pianto e corso per Tom.
Il concerto è finito ed andiamo in pace ad abbeverarci più che si puote.
Salto una parte della serata che vabbè, e veniamo al momento saliente: l'imbucata nella zona vip.
Entriamo con fare circospetto super sgammo,ma nessuno ci caga di striscio. Tergiversiamo ritrovandoci Capovilla e Canali a poca distanza. Rompiamo il ghiaccio con Jacopo Lietti dei Fine Before you came che non hanno suonato(sfortuna...). Lo molestiamo con la storia della Fanzine(consegnata) e lui controbatte: è una macchina di battute innarestabile con l'accento toscano, da piegarsi. L'unica pecca, visto che dobbiamo far gli spocchiosi, la maglietta autoreferenziale dell'ultimo album. Poco ce ne sbatte e con lui ci gettiamo verso Vasco. Brondi viene stavolta molestato direttamente da Jacopo per la fanzine("l'hanno chiamata col nome della tua canzone, non sei onorato?" "ah davvero? si, si.." "eh,ma se lo dici così sembra proprio che non lo sei.." etc etc). Più tardi scambio due parole con Vasco(magari si, un po' se la tira,ma più che altro m'è parso timido) con le quali faccio scendere giù un silenzio aghiacciante altro che 'na temesta sotto le stelle. Insomma un momento veramente imbarazzante. Di lì a poco il festino chiude e ce andiamo che mi son rotto i coglioni di scrivere

giovedì 3 giugno 2010

sciao

viva il buon umore. viva il buon odore.
e che dire, pure a destra stanno decadendo: una volta azione giovani faceva un giornalino ch'era un A4 piegato in 2.e basta! cioè, aveva un che di punk. adesso saltano fuori con sti giornalini dal titolo improbabile(Stile Italiano), stampati meglio di un BlogZine o di un Citylights, Tuttocittà, Pagine gialle, Pagine bianche e La canna dello Zio Tom.
Disgusto per sto mondo che va barcollando verso il baratro, altro ché le montagne russe delle svolte vecchi! Altro altro altro ché!!
E chissenefotte, viva il buon umore:

mercoledì 5 maggio 2010

Vendo preservativi. Usato sicuro.


solo tu, solo tu, solo tu




Non so dei vostri buoni propositi
perchè non mi riguardano
esiste una sconfitta
pari al venire corroso
che non ho scelto io
ma è dell'epoca in cui vivo
la morte è insopportabile
per chi non riesce a vivere
la morte è insopportabile
per chi non deve vivere
lode a Mishima e a Majakovskij
tu devi scomparire
anche se non ne hai voglia
e puoi contare solo su di te
PRODUCI CONSUMA CREPA
SBATTITI FATTI CREPA
PRODUCI CONSUMA CREPA
CREPA
RIEMPITI DI BORCHIE
SBATTITI FATTI CREPA
ROMPITI LE PALLE
COTONATI I CAPELLI
RASATI I CAPELLI
CREPA CREPA CREPA CREPA

domenica 25 aprile 2010

Breve per (presunta) necessità

Anni potrei descrivervi solo male perchè siete andati male, i tuoi occhi pieni di cose bellissime. silicone per le crepe del cuore e cosa faremo quando ci rivedremo.
una volta magari finirà che vado via m'amico mio qui c'è un divano nella mia mente, un divano per noi per fare sempre i coglioni. di più non si promette; comporrò al computer un'ode a questi anni andati male, verrà male e chissenefotte.
E cadremo sopra le rose, le spine e chiodi di fachiri in pensione.
E cadremo dai traghetti, dai treni e case pagate dai genitori.

Poi ci penso sai che non hai più volto e dove vado e valeva la pena tutto quanto, che penso che le persone dicano troppe cose e così ho fatto io

lunedì 12 aprile 2010

For the moment(Per una pillola per il mal di testa)

EPIC FAIL
La mia via è l'autarchia
ma per il resto guarda penso solo a te.





In allegria, "proseguono" i "lavori" per la "fanzine"
E' aprile, si decisamente.

sabato 3 aprile 2010

Coppie aperte

Come posso dire. La pratica viene prima della tradizione, ma al tempo stessa la carta, il tatto e quanto ne consegue, viene prima degli schermi dei nostri computer.

Questo blog si dimetterà parzialmente in favore di una fanzine che forse si chiamerà...beh non si dice.

Proveremo a farci confluire tanti contributi da tante persone diverse, amici nostri, segaioli.
Sicuramente ci saranno dei fumetti di Michele Bruttomesso, che ancora non lo sa che voglio i suoi fumetti ma anche se non vuole darceli lo piegheremo con la forza o con la nostra bellezza fisica.
Sarà una cosa bruttissima e un giorno racconteremo qualcosa di questi cazzo di anni dieci ai nostri figli attraverso sta cosa; perchè potremmo dire abbiamo prodotto qualcosa, sul serio; un po' come il mio amico che ha messo su una band con un'amica e un altro e suonano il 9 alla sagra di monteviale.

Quel che viene, viene. Te lo prendi eccome! E quello che non viene, beh te la metti via ad un certo punto.

"Hai mai pensato se tutto andasse come vorresti?"
"Si si, ma ho smesso. Non farmelo fare, non voglio. Sarebbe tutto troppo bello!" E mi soffio il naso che ho il raffreddore. Più forte di una bestemmia per una suora mi ha colpito sto stronzo e sto malissimo: ad esso si sommi pure la vita e capirete! Cristo santo. Sarà che non c'è il mare a Vicenza.

martedì 30 marzo 2010

Luca Zaia uno di noi

La democrazia ha prodotto la Lega al 35% in una delle regioni più industrializzate ed avanzate d'Italia.
La democrazia ha prodotto anni ed anni di governo Berlusconi.

oh ma questi stanno privatizzando anche l'acqua!!!! ma dio cane sveglia!!! sveglia!!!

produci consuma crepa viva la figa e negri di merda

sabato 13 marzo 2010

Un video a caso

Perchè mi faceva tristezza tutto questo tempo senza dire niente(compreso questo momento che non c'è niente da dire)
Che comunque anche dire di non aver niente da dire è già dire molto.

mercoledì 24 febbraio 2010

Ooooh!

Vi prego qualcuno scriva un post, qualsiasi cosa, rapido ed indolore. Qualcuno mi faccia qualcosa, di rapido e dolore.
Non so tipo Van Gogh che diceva di farsi guidare dalla mano mica da altro e capisci che era pazzo per come faceva le linee e ste storie qui, che dove disegnava i corvi sopra i campi di grano si è anche sparato, in pancia Cazzo in pancia!!! che male dio santissimo.

Una cosa sola però ora mi viene anche in mente: E' pieno di persone che dicono a volte anche le cose giuste. Ma non c'è mica fondamento. E' capitato che tra due alternative o tre o quattro scegliessero quella giusta. Cioè dio qui dio là dio non ci sta, marx su, socialismo comunismo mio nonno tua sorella perchè si. Non penso di spiegarmi.
Vabbè in realtà volevo dire(cioè adesso ho cambiato idea e vi dico questa) che le parole ziochen spesso cioè quasi sempre fottono i pensieri. cioè uno non è che pensa come scrive, non è che pensare è come scrivere voglio dire.
E si che mi hanno insegnato a far la scaletta alle medie ancora ma io sono come vanGogh, faccio l'artista, son ciarlatano, ciambellano, bell'imbusto, pastore, birraiolo, enofilo, annoiato, sgarbato, sbarbato, medio normale tipo si, medio basso, medio castano, mmmh castano scuro.

Romanzo da nove* righe
Guarda: siamo convinti, profondamente, di essere diversi da loro. Certi di andare in un'altra direzione, controcorrente. E invece sempre più velocemente, sempre tremendamente più velocemente corriamo verso l'università, la macchina nuova con i soldi di mamma e papà, le vacanze dove ci si droga, le scopate a caso, il lavoro precario, la specialistica lasciata a metà, le crisi del settimo anno, i regali di natale sempre uguali, lo sciogliersi delle nostre band, la mancanza di mezze stagioni, l'accentramento sistematico del nostro voto, un figlio o una figlia che romperà i coglioni forse più di quanto abbiamo fatto noi, il conto scarisissimo in banca, le bollette, i TG la sera a cena, il villaggio vacanze. Fermami a più riprese. Sei venuto a dirmi che vuoi fare la birra e sono convinto che un giorno andremo a giocare a golf solo per guidare il caddy yeah.


*da dove scrivo io sono 9

mercoledì 3 febbraio 2010

Ritorno - Fine di qualcosa

Tra gli angoli più polverosi del mio ardisc ho trovato un pezzo che credevo perso, inedito e mai pubblicato. Colgo quindi l'occasione per pubblicarlo, incompleto purtroppo, per la gioia di Alessio.



"Forse molti di voi non se ne sono ancora resi conto, ma con sto sciopero dei TIR, non c’è più benzina al distributore!! E in questo momento di pura ecologia, sebbene sembra più la fine del mondo, io, che da tre mesi vengo a scuola in bicicletta come un coglione, con neve e pioggia, fango e sterco, duro e puro, vi racconto spaccati di vita vissuta on the road, personaggi e luoghi da mille e una botte (intendetelo come vi pare)…

Dopo il consueto risveglio in trance, decido di togliermi i vestiti da donna e andare a fare colazione, pronti partenza via, si parte… a dirmi che ore sono è il pulmino degli handicappati che passa a meno cinque alle otto, meglio non incrociarlo, o significa che è tardi. After gli innumerevoli sguardi maligni degli operai, che tra loro bestemmiano allegramente e pensano che questa sia una gioventù bruciata, dicevo, dopo questo, entro in ciclabile. Con kefhia e berretto che mi lasciano uno spiragio da terrorista sul volto, non vedo neanche la strada, ma solo il manubrio della bici, e il cronometro che segna velocità impossibili, sarà il freddo, mi dico.
Il primo personaggio che incontro in ciclabile è il ciclista di ritorno, ovvero quello che viene dalla parte opposta, il tipico ventunenne debosciato da paura, pronto a fare il colpaccio con una tipa tettona. Egli pedala gagliardo, sprovvisto di berretto e sciarpa, con un cappotto in pelle che neanche la lavagna ti fa drizzare i capelli così, e ti guarda, male, non perché è senza occhiali ma perché non sei una donna, e ti disprezza.
Pedala pedala arrivo al cristo… cristo!… un’imponente scultura llignea di cristo in croce senza le braccia, con lo sguardo un po’ incazzato, come se sapesse già che non hai studiato e, a fianco a lui, una vecchia che spazza le foglie autunnali, senza capire che sta combattendo per una causa persa: signora siamo in autunno, le foglie cascano ogni giorno! Non può aspettare che siano cadute tutte? No, anche quelle incollate dalla pioggia tenta di levare…
Curva a sinistra, curva a destra, sterzata, riparti, schiva il cane, entra a Maddalene. Ho poco da dire su Maddalene se non “baretto!”, e che, ogni mattina, all’incrocio, tiro dritto senza guardare se ci son macchine, anche perchè, se giro un attimo la testa, mi entra l’aria nel cappotto, e ciò non mi garba. A questo punto ho un altro riferimento riguardo l’orario: lei, colf o badante, donna o vagante, poco importa, è un’arzilla donna di mezza età che, precisa come l’orologio di michelle unziker, alle otto è davanti casa del suo datore di lavoro. Spesso indossa un berretto blu stile puffo e una sciarpa rossa… la giacca non mi ricordo, non è che badi ai particolari. Pedalata dopo pedalata esco dalla ciclabile e mi ritrovo affianco alla statale. Dopo neanche 50 metri sono costretto ad inchiodare perché il solito autista assonnato esce in retromarcia e mi taglia la strada… ripartire è un travaglio. Albera. Ho detto tutto. Sembra il nous di Anassimandro: un gran frullatore dove la macchine girano, anche 3 volte di seguito, attorno a questa rotatoria che in realtà è un giardino giapponese, sapete, quelli con la sabbia, l’erbetta fine, il ponte e l’acqua… quello. Prenoto il semaforo e, nell’attesa, scruto i personaggi che aspettano: un ragazzo barboz, che fa il Quadri, sembra si sia svegliato da poco; Bruno, un emo dimmerda che era in classe con langella e altre mille robe che non vi sto a dire; la famiglia di rumeni, o comunque gente dell’est, molto est, ma non troppo, che, mano nella mano, tutti e 13 i bambini, aspettano di attraversare. Verde, parto, beeeeee!! Minchia mi stanno per investire, ma anche no… ci ho fatto l’abitudine. Giro la rotatoria in gran scioltezza, tirando fuori il braccio sporadicamente e godendo, guardando in faccia gli automobilisti che aspettano di entrare.
Ah, il ponte, la pedalata si fa più lenta, e proprio in cima c’è un altro ventunenne debosciato, che è indeciso se buttarsi giù o dare fuoco al campo nomadi li a fianco, sta di fatto che al ritorno non c’è mai e il campo nomadi è integro.
Scendo dal ponte e prendo velocità. Supero la classica vecchia che va a passo d’uomo in mezzo alla strada e mi butto a destra per entrare in via non so che, dove il suono delle macchine è ovattato dall’asfalto fresco… Di nuovo braccio in fuori, di nuovo autisti incazzati svolto, svolto ancora ma no, devo fermarmi, perché stanno passando 20 biciclette, guidate da donne, che urlano animatamente… “il mucchio selvaggio” era più silenzioso, e loro andavano a cavallo.
Quindi mi tolgo il berretto, per non sembrare lo sfigato di turno, giro di nuovo e sono dentro.

Non vi annoierò con la noia che mi annoia a scuola, quindi passerei direttamente al ritorno a casa.
Ora capisco come fanno a Tokio! Non lo fanno! Uscire da scuola è peggio di un film dell’orrore, peggio dell’erpes dilagante di alessio, peggio dei miei vestiti, peggio delle caccole nelle orecchie e dell’orologio DIenGI della albiero. Macchine ai bordi della strada aspettano di caricare i pargoletti: ehi ha caricato mio figlio! Senta, ce li scambiamo dopo… Ma la cosa più pazzesca sono le persone che camminano: più indecisi degli elettori delle ultime elezioni, si muovono senza meta, destra, sinistra, destra, sinistra… Con un po’ di bestemmie io e l’alessio riusciamo a districarci dal tutto, e, di nuovo bestemmiando e imprecando, ci destreggiamo tra le macchine come la 3bt col latino.
La parte più entusiasmante è la rotatoria di Viale Diaz, in cui entriamo incuranti del pericolo, io, imitando malamente una moto, lui, dicendo o “sei un coglione…” o “che cazzo fai?” o ridendo di dis-gusto. Dopo un lungo zig zag tra buche sull’asfalto e ciclisti in contro mano, si arriva all’albera, dove, tra un insulto e l’altro, le nostre strade si dividono. Ed è qui incontriamo la gnocca. Gnocca di nome ma non di fatto, ricorda un po’ un amica di camisano che non conosco e che non voglio conoscere. Ella sta ritta accanto al semaforo, che troppo presto si tinge di rosso e mi costringe a partire. Allontanandomi dal tratto lungo la statale incontro un bocchia tutto nero, che non so mai se ce l’abbia con me o se sia bramoso della mia bicicletta, visto il catorcio che guida.
Rientro in pista ciclabile e mi trovo dinnanzi al matto, perché credo sia matto per davvero. E’ un Mr.Hyde che cammina in mezzo alla pista portando in una mano dei sacchetti di plastica ripugnanti che sembrano usciti dalla discarica, e un cane al guinzaglio. Il fatto che lo fa diventare matto è che il guinzaglio è formato da due guinzagli per cani attaccati per le estremità, e lo agita come se volesse andare a cavallo..."



pomeriggi passati in teverna, infuocati dall'ispirazione

Arancia meccanicista

Poche righe, non saprei andare oltre.

Si necessita di cambiare titolo, ma siamo sicuri?

Le band non allinetate si trovano, bisogna vedere se stessi a che punto si è adesso, cioè fra un po'.

Non sarò mai in grado di scrivere un libro che arrivi a pagina 5. Immagino solo parti di storie.
Non c'è storia insomma.

Fate esplodere le banche, cancellate le frontiere e date fuoco ai carrarmati. Non vedo alternative.
Non violenza come ti voglio bene. Ti tradirò un giorno? Già fatto in mille piccoli gesti quotidani credo.

E' necessario che io pensi a nuove traiettorie. n u o v e.
L'altro giorno ti ho pensata e poi ho urlato in silenzio basta diocan!

Hanno inventato il Tantum rosa. 10 euro alla prima che mi fa i gargarismi anche con questo.

ciao

venerdì 15 gennaio 2010

Credo siano diciannove ormai

Medici senza frontiere per i nostri cuori
respiri piano per far rumore
edonismo, disordine, Cazzate
siamo immaturi e nessun negro ci raccoglierà mai.
Mi volto indietro, tutto da rifare penso
Poi resto immobile, sotto il getto dell'acqua calda
quadri finti appesi nell'esofago
ora mi fermo a fare i bagagli per l'inferno,
per tornare a sbagliare più di adesso.
E lavori ad un progetto
chiamato abbandonate tutto
A volte mi volto verso il tuo volto.
Malgrado l'alcol, le droghe
i significati dei gesti e delle parole sfuggono come loro dovere.
uacciù uariuari uacciù uariuari uacciù uariuari...






"[...]Solo dalla sensibilità deriva il vero concetto dell'esistenza; infatti solo ciò che è piacevole o doloroso modifica lo stato dell'uomo e mostra che qualcosa esiste o manca. Passione, amore, fame sono dunque la "prova ontologica" dell'esistenza di qualcosa."
(da "Le stelle di Talete - Storia e testi della filosofia contemporanea" di G.Cambiano e M.Mori; par. "Feurbach: la critica a Hegel e la filosofia dell'avvenire")

venerdì 8 gennaio 2010

Leopardi, Onan, La Via Lattea - Origini

Cazzeggio collaudato
Ritornare ai vecchi affari,
dopo poco tempo, ha il sapore amaro
delle cose già collaudate, questo
perchè ancora squadro coi miei occhi
d'aceto, setaccio da pochi micron,
le stesse persone che mi sorridevano
quando sono partito.

Amico mio, credo non esista nulla di più deprimente
che una bambola gonfiabile che si sgonfia
nel momento dell'amplesso.
Lanciare sassi, attendere l'eco.

giovedì 7 gennaio 2010

Capita

Mi sento svuotatissimo dopo aver tirato fuori a fatica pochi versi abbastanza discutibili. Una fatica allucinante per vergare su un piccolo quaderno cose dimenticabili.

Oggi ho pensato che senza le montagne che si stagliano dietro a questo brutto palazzone starei meno bene. In un posto dove non si vedono montagne o colline dev'essere dura vivere. Comunque anche qua troviamo modo di complicarci la vita.

Mia mamma mi ha insegnato a pensare ai bambini africani. Loro si che non stanno un cazzo bene. Però così è facile star contenti.