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domenica 14 giugno 2009

Di questi sentimenti anarcoinsurrezionalisti

perdonate l'uso privatisco di questo presunto servizio pubblico inutile

fra virgolette citazioni de Le Luci della Centrale Elettrica
che calzano a pennello e sono rappresentative di uno stato umorale tipico di un coglione come me

"e cosa vuol dire questa cosa di darsi. di prestarsi a qualcun altro a tempo indeciso. impreciso. per poi vedere insieme le macerie del paesaggio. scambiarsi i modi dire. farsi soffrire. non darlo a vedere. rimanerci male."

"telefonami di notte ti prego svegliami"


che emidio clementi in un frammento dice che resta poco di questo amore dai percorsi segnati. Stamattina se lo può risparmiare, così per ottimismo.


"i compleanni i supplementi sui biglietti dei treni interregionali i telefoni fissi i compiti per le vacanze i nostri fratelli. i nostri larghi interni. scambiarsi la saliva e le illusioni. in cosa consiste. la notte burocratica. la notte democratica. la notte amministrativa e professionistica. la difficoltà di costruire una zattera. ho la scatola dei ricordi che esonda. Ti prego torna. Ti prego torna. da dove sei venuta."

"Ti aiuto a smantellare i sogni. A disinnescarti le ansie. baciandoti le guance le lacrime sulle giostre. E le nostre estati ingolfate. Il futuro dell'estate è di diventare inverno."


"Tra le marmitte dei nostri cieli bassi. e le nuvole ipocaloriche che disegnavi tu. e i rapporti umani con i capelli biondi metterli in frigo e metterli sul fuoco.
Nel congelatore e farli sciolgiere sotto la lingua. mettersi l'antigelo nel serbatoio dei brutti ricordi. dimenticarmidime. rispettare le distanze di sicurezza. e scoparti alla finestra. darti la buonanotte alle sette di mattina. e decapitare i segnali stradali con i paracarri. un nubifragio tra le tue ciglia e il guardrail. E sgozzare tutti i platani. io e te su un carro attrezzi. Io te e il tuo cellulare."


"vorrei mettere degli asterischi ai margini delle nostre conversazioni. per cercare di capirti."

Su microsoft word non c'è il mio carattere. E' stata colpa dei miei capelli, della mia falsa magrezza più della modestia, ma soprattutto dei miei capelli. A volte si sente freddo come a Trento di Inverno. e le paranoie delle studentesse univeristarie come i sudoku diabolici che non riesco a risolvere. parlare venticinque secondi per dire in conclusione che sono alticcio. Gli arabi che vendono le rose che vorrei comprarti penso abbiano tutto il diritto di fare un attentato. Gli occhi gonfi di sonno. dove sono i termostati dei nostri cuori e queste frasi a cazzo proprio come noi. Le frasi ad effetto e le metafore pertinenti le ho finite da anni. meriteresti la macchina del tempo.



scrivere una canzone perchè è come cantartela. appicciarla qui sopra spero sia almeno la metà.


come dissi. è tutto quello che ho.

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