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giovedì 16 luglio 2009

Passato

che non è un fiore appassito
ma il terreno su cui ne
nasceranno di nuovi.

Era il loro momento, era il tempo dell'amore, e in quel sedile posteriore faceva dannatamente caldo. Una goccia di sudore le scendeva lenta lungo il collo, maggio non poteva essere più bello.
Sei ore prima lui aveva comprato i preservativi al solito supermercato, e tutto era andato liscio come previsto: nessuna scocciatura, nessun conoscente incrociato. Erano già d'accordo, lei sarebbe arrivata prima con le amiche, per poi raggiungere lui in macchina quando sarebbe arrivato.
In quell'auto non sentivano altro che i loro respiri, il muoversi dei loro corpi. Impossibile percepire la tempesta che stava giungendo. Probabilmente non gliene sarebbe importato. Quello era il loro momento, era maggio, e in quel sedile posteriore faceva dannatamente caldo, tant'è che se si fosse avvicinato qualcuno all'auto, avrebbe visto poco niente. Una goccia di sudore le scendeva lenta lungo il collo, e i finestrini sembravano imitarla.
Entrambi si erano vestiti al meglio, entrambi volevano apparire al meglio, anche se sapevano già che quei vestiti non li avrebbero indossati a lungo.
Respiravano rapidi in quell'auto, respiravano insieme, inspiravano aria ed espiravano passione. E anche se sapevano già dall'inizio che sarebbe stata un'illusione, maggio non poteva essere più bello, era il loro momento.

3 commenti:

chiara ha detto...

bella...

Bru ha detto...

conto fino a dieci... un lungo respiro... mi rilasso... non riesco. grazie a dio nessuno ha capito veramente il post.

eliminato ha detto...

sicuro?