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martedì 3 gennaio 2012

Il teatro morto della Morte

Che cos'è che sta per annullarsi con questa foto che ingiallisce, scolorisce, si cancella e che un giorno sarà gettata nella spazzatura, se non da me - troppo superstizioso per far questo - per lo meno alla mia morte? Non solo la "vita" (questo è stato vivo, ha posato vivo davanti all'obbiettivo), ma anche, a volte, come dire? l'amore. Davanti all'unica foto in cui mio padre e mia madre sono ritratti insieme, di loro che so che s'amavano, io penso: ciò che sta per scomparire per sempre è l'amore come tesoro; infatti quando io non ci sarò più, nessuno potrà più darne testimonianza: non resterà altro che l'indifferente Natura. Abbiamo qui un dolore talmente straziante, talmente intollerabile, che, solo contro il suo secolo, Michelet concepì la Storia come un'Attestazione d'amore: perpetuare, non solo la vita, ma anche ciò che, nella sua terminologia, oggi fuori moda, egli chiamava il Bene, la Giustizia, l'Unità, ecc.
da La camera chiara di Roland Barthes, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino 2003.

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